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LE ASSOCIAZIONI LOCALI PRESENTANO ALLA REGIONE LE OSSERVAZIONI AL DOCUMENTO DI ECO ITALIA 87 S.r.l.


OSSERVAZIONI AL DOCUMENTO DI ECO ITALIA 87 S.r.l.


Discarica di Guidonia Montecelio - Località Inviolata "INTEGRAZIONI PROGETTUALI IN

SEDE DI RIESAME DELL’A.I.A. D.D. B0526/09 RELATIVA ALLA DISCARICA IN
LOCALITÀ INVIOLATA (GUIDONIA MONTECELIO) CONNESSE CON GLI IMPIANTI
TMB E DI PRODUZIONE DI COMPOST DI QUALITÀ IN CORSO DI REALIZZAZIONE



OSSERVAZIONE 1

Il documento di Eco Italia 87 srl prende origine, come riportato a pag. 3, dalla “situazione attuale

di carenza di ulteriori volumetrie presso la discarica dell’Inviolata in Comune di Guidonia

Montecelio, di cui è fatta evidenza nel Nulla Osta Regionale rilasciato dalla Direzione della

Regione Lazio in riscontro alla nostra richiesta n. 308 del 10/05/2013. Preso atto che tale Nulla-

Osta consente la disponibilità di una volumetria per smaltire 25.000 tonnellate di rifiuti, da considerarsi quale variante non sostanziale rispetto a quanto approvato con l’AIA rilasciata con
Determinazione Dirigenziale n. B0526 del 23.02.2009. Considerato che tale iniziativa, tuttavia,
non consente di fronteggiare, se non per un breve periodo, l’esigenza di smaltimento dei rifiuti

solidi urbani indifferenziati che si producono nel comprensorio servito, cioè “nell’Area Valle dell’Aniene e Valle del Tevere in sinistra idrografica”. Preso atto che, in conseguenza di quanto

sopra, si rende necessario assumere nuove iniziative. Preso atto della nota n. 159 del 4/06/2013

indirizzata alla Regione Lazio Direzione Territorio, Urbanistica Mobilità e Rifiuti Area Ciclo

Integrato dei Rifiuti con la quale il CO.LA.RI. dà comunicazione dell’avvio del programma di cui

alla Determinazione n. C1869 del 2 agosto 2010 “Autorizzazione integrata ambientale, ai sensi del
D.Lgs. 59/2005 e s.m.i., impianto integrato di recupero e valorizzazione di rifiuti non pericolosi” in
località Inviolata – Guidonia Montecelio. Tanto premesso le iniziative che è necessario
intraprendere sono basate sul presupposto della piena disponibilità del CO.LA.RI. Ambiente
Guidonia S.r.l. (cui il CO.LA.RI. ha ceduto il ramo di azienda riguardante gli impianti TMB e di
Compost di qualità) ad avviare da subito la realizzazione della piattaforma per il trattamento e la
valorizzazione dei rifiuti differenziati e indifferenziati, autorizzata con AIA n. C1869 del
02/08/2010, a servizio del comprensorio sopra richiamato. La predetta CO.LA.RI. Ambiente
Guidonia S.r.l., d’intesa con ECO ITALIA 87 S.r.l., nell’ambito di tale autorizzazione, realizzerà,
entro il 2013, un primo stralcio funzionale dell’impianto TMB così da garantire il trattamento dei
rifiuti indifferenziati separando la frazione secca da quella umida, che verrà stabilizzata nel bacino
biodinamico così da poter essere abbancata in discarica, nonché l’impianto per la produzione di
compost di qualità. In questa prospettiva ECO ITALIA 87 S.r.l. Intende, a sua volta, realizzare,
come variante sostanziale al progetto originario autorizzato con Deliberazione n. 197/99 della
Giunta Regionale, il recupero delle volumetrie che si sono rese nel frattempo disponibili per effetto della degradazione biologica delle componenti organiche dei rifiuti abbancati nel corpo della discarica. Le volumetrie di che trattasi, stimabili in circa 87.000 mc, saranno recuperate nella parte sommitale di detto corpo, su una superficie di circa 15.000 mq, fino a recuperare la
quota massima di 147 m. s.l.m. già assentita in precedenza (v. Determinazione Dirigenziale
B4779 del 15.12.2008). In concomitanza con la realizzazione di detto recupero volumetrico ECO
ITALIA 87 si propone di integrare l’esistente diaframma plastico impermeabile (POLDER) con una
estensione dello stesso a monte, e con la duplicazione dello stesso, anche a valle. All’interno della
nuova area protetta dal polder di valle, che, come detto, duplicherà l’esistente, verrà realizzato un
nuovo invaso, in linea con le vigenti disposizioni contenute nel D.lgs. 36/03, che consentirà una
ulteriore volumetria abbancabile, pari a 500.000 mc, che sarà utilizzata esclusivamente per lo
smaltimento finale dei residui di lavorazione prodotti nella limitrofa piattaforma CO.LA.RI.
Ambiente Guidonia S.r.l. E’ opportuno precisare che, i descritti interventi di protezione
dell’Ambiente sono in linea con l’istruttoria finalizzata alla messa in sicurezza operativa ed al
c.d. Piano di bonifica posti in essere dal Comune di Guidonia Montecelio con nota n. 29285 del
05.04.2012.
 

 
 

 

Si osserva che, terminata quindi la coltivazione del c.d. “sesto invaso” di discarica, Eco Italia 87 srl
e COLARI spa (e non le autorità comunali o regionali...) si sono accorti che non ci sono più
volumetrie disponibili per abbancare rifiuti all'Inviolata. L'unica autorizzazione utilizzabile è in
mano a COLARI ed è quella alla costruzione dell'impianto TMB (del 2 agosto 2010, con annessi
discarica di servizio e impianto di compostaggio), quindi le due società si fondono in una nuova srl,
COLARI Ambiente Guidonia, che può continuare ad abbancare rifiuti utilizzando le volumetrie
autorizzate a COLARI per il TMB. Si dà formalmente inizio alla costruzione dell'impianto TMB il
4 giugno 2013 con una nota di COLARI alla Regione Lazio e, automaticamente, l'autorizzazione
per un nuovo invaso – il settimo, da 500.000 mc di rifiuti (quattro anni di conferimenti, ai ritmi
attuali) - è già nella disponibilità della nuova srl, portata in dote da COLARI.
Ma nel frattempo, esaurito il sesto invaso ed in attesa del settimo, che si fa? Si possono deludere i
ben poco virtuosi 49 comuni del bacino? La risposta è nella nuova richiesta di Eco Italia 87 di
variante sostanziale al progetto del quinto invaso (assentito nel lontano 1999), con nuove
recuperabili volumetrie per 87.000 mc (otto mesi di conferimenti, ai ritmi attuali) di rifiuti sulla sua
sommità, stante il degrado fisiologico della collina, che ha portato ad abbassare di alcuni metri la
quota massima di 147 m slm.
La collina dei rifiuti, a differenza di quanto affermato nel documento osservato, rappresenta una
violenza al paesaggio circostante nonché al Parco regionale, che per legge è naturale oltre che
archeologico. Infatti, l’altezza assentita dall'istituzione regionale, oltre ad essere una concreta e

reale contraddizione in seno alla Regione Lazio, è un oltraggio alle più logiche ed elementari
leggi sulla tutela dei parchi e del paesaggio. Tale altezza è altresì la più elevata di tutte le colline del
circondario ed è ben visibile da più punti anche extra comunali, venendo a minare
incontrovertibilmente soprattutto l'omogeneità paesaggistica.

E' inoltre risibile la dichiarazione di Eco Italia 87 che il settimo invaso sarà utilizzato
esclusivamente per lo smaltimento finale dei residui di lavorazione prodotti nella limitrofa
piattaforma TMB, dal momento che in otto mesi (il tempo di conferimento sulla collina del quinto
invaso) non si raggiungernno né l'operatività del TMB né una sostanziale inversione di tendenza
nella raccolta differenziata dei 49 comuni del bacino.
Ugualmente risibile è la dichiarazione di Eco Italia 87 che i descritti interventi di protezione
dell’Ambiente sono in linea con l’istruttoria finalizzata alla messa in sicurezza operativa ed al c.d.
Piano di bonifica posti in essere dal Comune di Guidonia Montecelio. Infatti, anche se a parole se
ne tiene conto, la caratterizzazione dell'area inquinata è tuttora in corso (è appena terminata la prima
campagna di monitoraggio ed i dati non sono certo confortanti...) ed effettuare lavori, spostamenti
terra, scavi, spostamento piezometri, non dovrebbe essere consentito ad indagini in corso.
OSSERVAZIONE 2

In fondo alla pag. 20 del documento di Eco Italia 87 si legge: Dal punto di vista della collocazione
urbanistica e territoriale la discarica in oggetto non presenta rilevanti elementi di contrasto con il
quadro di pianificazione, inoltre il sito è già adibito da anni allo smaltimento dei rifiuti solidi
urbani, per la presenza dei lotti già gestiti dalla Eco Italia 87 S.r.l.. La progettazione del nuovo
lotto della discarica Eco Italia 87 è stata eseguita perfettamente in linea con le prescrizioni
tecniche e i criteri di localizzazione contenuti nell’Allegato 1 del D. Lgs 36/2003 e nel Piano
Regionale di Gestione dei Rifiuti.

È veramente imbarazzante che il documento approntato da Eco Italia 87 srl citi solamente il DL
36/2003 e si dimentichi del TUA (Dlgs 152/2006). A tal proposito si osserva, ancora una volta (vedi
infatti le Osservazioni depositate dalle Associazioni locali in occasione della Conferenza dei Servizi
sul Piano di caratterizzazione), che l’area V.I.A. regionale cita malamente l’art 177 comma 4 del

TUA: I rifiuti sono gestiti senza pericolo per la salute dell'uomo e senza usare procedimenti o
metodi che potrebbero recare pregiudizio all'ambiente e, in particolare:

a) senza determinare rischi per l'acqua, l'aria, il suolo, nonche' per la fauna e la flora;
b) senza causare inconvenienti da rumori o odori;
c) senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse, tutelati in base alla
normativa vigente.
 
Ebbene, è di tutta evidenza che all'Inviolata i rifiuti stanno causando pericolo per la salute umana
e pregiudicano l’ambiente in quanto la discarica è situata nel bel mezzo di un Parco naturale, come
si riscontra dalla caratterizzazione in atto a cura di ARPA Lazio e, come se non bastasse, si vengono
a creare rischi per la fauna e la flora locali.

Si arriva, inoltre, anche a violare la sopracitata lettera c) (danno al paesaggio ed a sito di
particolare interesse). C'è infatti. da osservare che la discarica è contornata, su tre lati, da un'area
protetta (il Parco regionale naturale archeologico dell'Inviolata di Guidonia, L.R. 22/96) ed è
inserita in un contesto urbanistico e pianificatorio considerato dal PTPR regionale come bene di
rilevanza paesaggistica ed archeologica. Come più volte evidenziato dalle associazioni locali e dal

MIBAC, l'attività di discarica è in contrasto con il Parco regionale, con l'area paesaggistica
individuata dal PTPR e con la normativa europea (Direttiva 98/2008), nazionale (Dlgs 152/2006) e
regionale (Piano rifiuti vigente) che pongono i vincoli paesaggistici e storici tra i fattori escludenti
per l'attività di discarica.
OSSERVAZIONE 3
 

 
A pag. 23 del documento di Eco Italia srl si legge: Relativamente ai beni paesaggistici dallo
stralcio della Tav. B del PTPR - Beni paesaggistici, si osserva che nell’area di intervento non è
presente alcun vincolo. Si fa presente che l'area in esame ricadeva nel Parco Naturale Archeologico dell’Inviolata, zona
di “parchi e aree protette previsti dal Piano Parchi Regionali o dal P.T.A.P”.
In relazione a tale vincolo va rilevato quanto segue:

1. con Delibera 1100 del 02/08/2002 la Giunta Regionale del Lazio ha approvato e proposto
per l’approvazione definitiva da parte del Consiglio Regionale la revisione dei confini del
Parco dell’Inviolata, enucleandone l’area nella disponibilità dell’istante ECO ITALIA 87
S.r.l..


2. con Delibera n. 59 del 14/10/2002 il Consiglio Comunale del Comune di Guidonia
Montecelio ha recepito tale riduzione approvando contestualmente l’Ordinamento dell’Ente
Parco.
Ancora una volta si osserva che quanto su riportato da Eco Italia 87 srl non ha fondamento, in
quanto la Delibera n. 1100/2002 della Giunta regionale del Lazio non ha mai avuto l'approvazione
del Consiglio regionale, decadendo interamente.
Inoltre, essendo l'area di discarica e quella riservata all'impianto TMB nel bel mezzo di un Parco
regionale archeologico, è ragionevole pensare che i ritrovamenti fin qui effettuati (da ultimo, quelli
notevoli accanto al sesto invaso e quelli nell'area del TMB) non siano i soli della zona.
I rilevanti beni storici – da ultimo, un ritrovamento archeologico (un'area funeraria di decine di
tombe di età romana ed una strada basolata e ben conservata) ha costretto a modificare il progetto
del VI invaso appena autorizzato con Determina regionale del 30 dicembre 2010, lotto A – fanno
ritenere pertanto non corretta ma illegittima ogni ulteriore autorizzazione a coltivare discariche o
ubicare impianti per trattamento di rifiuti nelle prossimità del Parco archeologico o di puntuali beni
storico-archeologici.
Inoltre, si osserva anche che all'articolo 142 comma 1 lett. F (Aree tutelate per legge) del Dlgs

42/2004 e, di conseguenza, nel PTPR vigente (art. 37, comma 1) è scritto: sono sottoposti a vincolo paesistico i parchi e le riserve nazionali e regionali nonche i territori di protezione esterna dei
parchi. In questa fattispecie ricade l'area della discarica dell'Inviolata, situata in un contesto
territoriale contiguo, su tre lati, al Parco regionale archeologico naturale dell'Inviolata di Guidonia
(LR 22/96). Non si è quindi tenuto conto, sia nell'autorizzazione alla discarica ed ai nuovi invasi, sia
nell'autorizzazione al nuovo impianto TMB, delle prescrizioni di legge.
OSSERVAZIONE 4


In fondo a pag. 23 si legge: Riassumendo il sito in esame risulta idoneo alla realizzazione del
nuovo lotto in oggetto, in quanto:
 
- risulta preferenziale poiché si trova in una zona caratterizzata dalla presenza della
discarica Eco Italia;
- è già dotato di viabilità e di collegamenti stradali;
- è accessibile da parte dei mezzi conferitori senza ulteriore aggravio della viabilità locale.

Non si individuano, conseguentemente, controindicazioni negli strumenti di programmazione e di
pianificazione vigenti con il progetto in essere.  Ed a pag. 58 si riporta la seguente affermazione: Si rileva che la viabilità di accesso all’impianto si
svolge su una strada asfaltata e pertanto i citati impatti riguarderanno esclusivamente l’area
dell’impianto.  
 

In proposito si osserva che il fatto che già esista in loco una discarica per rifiuti, non significa che ci
sia lì “preferenza” per nuovi invasi, tanto più che non solo associazioni e cittadini locali ne
contestano l'attività, ma il Ministero dei Beni culturali ha più volte opposto parere contrario
all'ubicazione.
Inoltre, non risponde a verità l'affermazione che la strada di accesso all'impianto sia asfaltata!
OSSERVAZIONE 5

A pag. 26 del documento Eco Italia 87, c'è scritto: Il recupero volumetrico comporterà
l’utilizzazione di volumi attraverso la sopraelevazione del così detto “vecchio invaso” fino alla
quota di 147 m s.l.m. Questa quota è stata autorizzata con Determinazione Dirigenziale n. B4779
del 15.12.2008.
Si fa presente che la citata delibera aveva autorizzato, come variante non sostanziale, l’abbanco di
ulteriori 55.000 mc sino a raggiungere, appunto, la quota finale di + 147,00 m s.l.m..
Al proposito si osserva che la suddetta Determinazione Dirigenziale del 2008 non poteva essere
rilasciata in variante non sostanziale al progetto del c.d. quinto invaso, in quanto per questo tipo di
discariche si è in presenza di una modifica sostanziale, per effetto del combinato disposto di cui
all’art.5 comma 1 lett.l-bis) del D.lgs. 3 aprile 2006 n.152 e del punto n.5.4 dell’All. VIII Parte II
D.lgs. 152/06. Tanto è vero che la nuova volumetria richiesta attualmente, con la sopraelevazione
del così detto “vecchio invaso”, sarà sottoposta a procedimento di variante sostanziale, con la
procedura di AIA regionale, come affermato a pag. 4 del documento Eco Italia 87 (In questa
prospettiva ECO ITALIA 87 S.r.l. intende, a sua volta, realizzare, come variante sostanziale al
progetto originario autorizzato con Deliberazione n. 197/99 della Giunta Regionale, il recupero delle volumetrie che si sono rese nel frattempo disponibili).

OSSERVAZIONE 6

Si legge a pag. 27 del documento Eco Italia 87: Come specificato in premessa con la volontà di
migliorare la protezione delle falde sotterranee anche sul versante Nord-Est della discarica è stata
prevista la realizzazione del diaframma plastico sul lato di “monte” dell’invaso, completando così
la cinturazione dell’invaso esistente. Tale intervento è in linea con l’esigenza evidenziata dall’Arpa
Lazio nel corso della Conferenza dei Servizi del 20 Aprile 2012 indetta dal Comune di Guidonia
Montecelio.
A pag. 35: Per la realizzazione dei vari interventi in progetto, si opererà sul territorio vergine in
situ, su di un’area mai precedentemente utilizzata e comunque non interferente in alcun modo con
le attività preesistenti o presenti. Ne consegue che verranno movimentati solamente terreni “vergini” e “naturali”. Qualora le indagini di caratterizzazione ad oggi in corso fornissero
indicazioni differenti, i terreni di risulta verranno comunque utilizzati per i rinterri, avendo cura di
abbancare gli stessi all’interno dell’area cinturata dal diaframma plastico.
 

A pag. 49: Per il monitoraggio delle acque di falda la Eco Italia 87 srl aveva integrato i suoi 6
piezometri esistenti con la realizzazione di 4 nuovi piezometri realizzati a grande distanza della
discarica e dislocati sui quattro punti cardinali al fine di migliorare ed integrare i dati relativi ai
valori degli analiti ricercati presenti nelle acque sotterranee. Tale scelta era stata fatta a seguito
della segnalazione da parte dell’ARPALAZIO riguardo il superamento dei valori limite di alcuni
analiti all’interno delle acque presenti nei piezometri posti a controllo della discarca del nuovo
invaso era stato autorizzato con determinazione AIA n. B0526 del 23/02/2009 l’utilizzo di 4 pozzi
esistenti a servizio del vecchio invaso. L’area di sedime del nuovo invaso autorizzato con determina
B0526 del 23/02/09 interferiva con la presenza di un piezometro, il n. 8 che pertanto veniva
spostato ai margini del nuovo invaso in direzione Sud-Est. Successivamente anche il piezometro 7,
che si trovava lungo la viabilità dei dumpers che conferivano i rifiuti nel nuovo lotto a seguito di
numerosi danneggiamenti da parte dei mezzi d’opera, veniva spostato in direzione Sud-Ovest verso
l’ingresso della discarica in posizione protetta rispetto alla viabilità (come autorizzato con N/O
della Regione Lazio prot. 124527/BB/04/13 dell’1/07/2011. Attualmente per il monitoraggio della
falda dell’intera area di discarica (vecchio e nuovo invaso) sono utilizzati 10 pozzi denominati:
pozzo 1, pozzo 2, pozzo 2A, pozzo 3A, pozzo 7, pozzo 8, pozzo Nord, pozzo Sud, pozzo Est, pozzo
Ovest..

Si osserva che c'è in corso il Piano di caratterizzazione dell'area della discarica e che, già dai primi
risultati della campagna di monitoraggio effettuata da ARPA Lazio (giugno 2013), si vengono a
riscontrare superamenti dei valori nelle acque di molti piezometri oggetto di caratterizzazione, sia in
riferimento alla tabella del TUA, sia in referimento ai valori naturali di fondo determinati dalla
Regione Lazio.
Praticamente, la Regione Lazio, rilasciando l'autorizzazione richiesta, nasconde i dati del
monitoraggio e “premia” chi, a tutt'oggi, appare come inquinatore della falda sottostante la discarica
e danneggiatore dell'ambiente e del pesaggio.
 
 
OSSERVAZIONE 7

A pag. 58 del progetto Eco Italia 87 c'è scritto: Inoltre l’intensità dell’impatto da emissione di
polveri non aumenterà con il nuovo invaso, in quanto i quantitativi di rifiuti scaricati e
movimentati giornalmente resteranno invariati rispetto ad oggi.
A pag. 59, si ribadisce: Infine, relativamente al peggioramento della qualità dell’aria connessa al
traffico, va considerato che nel caso in esame l’intensità dell’impatto dovuto al flusso veicolare non
aumenterà con il nuovo lotto, in quanto l’impianto accetterà annualmente lo stesso quantitativo di
rifiuti, creando per cui un volume di traffico quantitativamente e qualitativamente identico a quello
già in essere che, come si può evincere dai capitoli successivi, può ritenersi che non arrechi dannialla qualità dell’atmosfera se non in misura assai modesta.
Si osserva che, allora, il nuovo invaso sarà a disposizione della raccolta indifferenziata degli odierni
49 comuni conferenti e non dell'impianto TMB che ne dovrebbe differenziare i rifiuti e abbancare
nella discarica “di servizio” solo la parte non utilizzabile come CDR o CSS. L'inganno della nuova
volumetria ricercata in sinergia col costruendo impianto TMB è scopertamente emerso da queste
semplici dichiarazioni di pagg. 58-59. Il nuovo invaso per 500.000 mc di rifiuti non sarà altro che ils
settimo invaso della discarica dell'Inviolata...

OSSERVAZIONE 8

A pag. 60 si legge: Saranno inoltre svolte campagne di sorveglianza sanitaria delle popolazioni
nelle aree di localizzazione in esame per tenere sotto controllo l'evolversi della situazione.
A pag. 65: Per quanto riguarda le emissioni generate dall’attività di conferimento dei rifiuti, si fa osservare che la discarica per rifiuti urbani è già presente da numerosi anni nell’area e non ha
determinato un significativo decadimento della salute pubblica.
Sempre a pag. 66: Da tutto questo si è portati a desumere che non potranno aversi effetti diretti
sulla salute pubblica a seguito della corretta attività dell'impianto in esame, come peraltro
affermato dagli studi epidemiologici effettuati ai fini della correlazione tra le attività di trattamento
dei rifiuti e la salute pubblica, di cui si è riferito nelle pagine precedenti, che, difatti concludono

 
asserendo, ... le conoscenze epidemiologiche ad oggi disponibili, ancorché non conclusive, fanno ritenere che il conferimento in discariche controllate, costruite e condotte in accordo alla normativa nazionale e comunitaria, non comporti un rischio per l’ambiente e per la salute delle popolazioni
insediate nelle vicinanze dello stabilimento. Saranno comunque svolte campagne periodiche di
monitoraggio sanitario nelle aree circostanti e sui dipendenti per tenere sotto controllo l'evolversi
della situazione.

Si osserva che le affermazioni suriportate non hanno alcuna base di reale e scientifico studio, in
quanto, per quanto concerne il pregresso, non risultano agli atti ricerche epidemiologiche conclusive
legate a questo sito di discarica ed alle ricadute sulla popolazione circostante. Per quanto riguarda il
futuro, si permette qui di dubitare che le autorità regionali o comunali o, tanto meno, l'azienda di
gestione della discarica possano o vogliano mettere in campo una seria e circostanziata raccolta di
dati epidemiologici sull'area interessata dall'attività della Eco Italia 87. Probabilmente, i risultati
sarebbero inquietanti, al pari di quelli che riguardano la falda sottostante la discarica.
OSSERVAZIONE 9

A pag. 61 è scritto: Il vicino Parco dell’Inviolata, grazie alla dispersione effettuata dalla turbolenza
atmosferica e dall’azione del vento risulta essere interessato solo da piccole concentrazioni di
inquinanti provenienti dall’area di discarica, tali da non essere ritenute rilevanti ai fini della
qualità dell’aria.
A fine pag. 62: I quantitativi di acque meteoriche successivi (acque di seconda pioggia) verranno
recapitati direttamente al Fosso del Cupo.

 All'inizio di pag. 64, si dice: ... a valle del nuovo invaso per oltre 2500 m, non è presente alcun
pozzo di emungimento o sorgente captata a scopo idropotabile.
A pag. 65, si afferma: Inoltre nelle aree e nelle zone limitrofe, più o meno vicine, non si rilevano
elementi naturalistici di pregio o significativi, fattore che contribuisce alla limitazione dell’impatto
su tali componenti. Concludendo non si ritiene che sussistano impatti né sulla vegetazione né sulla
fauna in quanto la discarica interessa un’area fortemente trasformata.
 
 
A pag. 69, è scritto: È comunque da tenere in considerazione che nelle aree esiste già un movimento
di automezzi generato dalle attività industriali ed agricole limitrofe e quindi il traffico indotto dalle
opere in progetto, non altera sensibilmente il quadro attuale.  A pag. 70, si afferma: L’impatto visivo non si manifesta in maniera rilevante in considerazione
della scarsa densità di popolazione: i nuclei abitativi sono modesti e sufficientemente distanti da
godere la vista dell’invaso.

A pag. 71, si conclude: E’ permanente, o meglio di lunga durata nel tempo, il rischio di impatto sulle acque sotterranee e nel sottosuolo dovuto ad una fuoriuscita del percolato o per
malfunzionamento dell’impianto o per incidente o ancora per la perdita di efficacia della barriera
impermeabile negli anni a venire. Anche tali impatti e rischi, come si è visto, non subiranno affatto
incrementi di intensità a seguito della creazione del nuovo invaso.
Come visto nel dettaglio a proposito delle singole componenti, la realizzazione del nuovo lotto non
causerà effetti negativi sull’ambiente circostante.

Sugli impatti ambientali, si osserva che le dichiarazioni del proponente sono estremamente
superficiali, approssimative o del tutto inesatte. Le ricadute ambientali infatti non soltanto esistono,
ma sono già oggi molto pesanti soprattutto in considerazione della presenza di un Parco
Archeologico Naturale Regionale (unica area protetta del Comune di Guidonia Montecelio): è
infatti accertato il pesante inquinamento della falda acquifera; è ben noto che le discariche sono
fonte di emissione di polveri sottili e quindi di inquinamento dell'aria; è evidente l'alterazione degli
ecosistemi e degli agroecosistemi dovuta alla presenza in quantità anomala di specie faunistiche
particolarmente adattabili o addirittura estranee all'ambiente locale (in particolare i gabbiani); è
enorme l'impatto visivo generato dalla presenza della discarica e è elevato, di conseguenza, il danno
paesaggistico, soprattutto considerata la posizione della discarica in relazione alla contigua
autostrada e al casello autostradale di Guidonia. E' chiaro che, in caso di autorizzazione di un nuovo
invaso di discarica, le ricadute ambientali non potranno che essere ancor più pesanti.
L'emissione di polveri sottili da parte delle discariche di rifiuti è ben nota ed è anche certificata - da
parte di Regione Lazio (Centro regionale della qualità dell'aria, ARPA Lazio) e Provincia di Roma
(“Studio sulla qualità dell'aria nei Comuni della Provincia di Roma”, 2004) - la cattiva qualità
dell'aria della città di Guidonia Montecelio, dovuta proprio all'elevata quantità di benzene e polveri
sottili.
Anche l''affermazione che nelle aree e nelle zone limitrofe non vi siano elementi naturalistici di
pregio o significativi è assolutamente fuori luogo. L'area infatti, pur essendo in buona parte
coltivata, è ancora ricca di elementi vegetazionali di un certo interesse e di specie di flora e fauna
anche di notevole valore scientifico. A breve distanza dalla discarica è presente infatti uno dei rari
frammenti boschivi ancora presenti nel pur vasto territorio comunale di Guidonia Montecelio, tra
l'altro con elementi dei boschi planiziali ormai molto rari nel Lazio. Tra gli elementi floristici di
interesse si rilevano specie protette (L.R. n. 61/74); diverse specie di orchidee spontanee, tutte
tutelate, poiché incluse nell'Allegato II della Convenzione di Washington (CITES) e nell'Allegato B
del Regolamento n. 338/97 del Consiglio d'Europa; specie in progressiva rarefazione. Numerose anche le specie animali presenti nell'area (ben 10 ad es. le sole specie di Anfibi e Rettili censite!), molte delle quali, soprattutto tra gli Anfibi, i Rettili e gli Uccelli, sono tutelate da normative regionali (L.R. n. 18/88) e comunitarie (Convenzione di Berna, Direttiva Habitat 92/43/CEE, Direttiva Uccelli 79/409/CEE), e sono pertanto di notevole interesse conservazionistico.
Sulla base di quanto osservato l'affermazione che “la realizzazione del nuovo lotto non causerà effetti negativi sull'ambiente circostante” risulta essere completamente priva di fondamento.



Guidonia, 5 agosto 2013

Associazione Culturale Onlus “Amici dell'Inviolata”

Comitato Cittadini Marco Simone-Setteville Nord
Associazione Comitato Popolare Nord-Est Lazio

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