UNA VALANGA GIUDIZIARIA STA TRAVOLGENDO
GLI INTERESSI PRIVATI INTORNO ALL'INVIOLATA
E' cominciato un lungo periodo di fuoco fatto di inchieste, ricorsi, atti riguardanti le numerose illegittimità che, negli anni, si sono riversate sulle autorizzazioni riguardanti la discarica e l'impianto TMB all'Inviolata di Guidonia.
Infatti, s'è appena tenuta, il 9 luglio, l'udienza del TAR del Lazio sul ricorso intentato dalle associazioni locali nel lontano gennaio 2008 contro l'appena allora autorizzato TMB (dal “commissario” ai rifiuti Marrazzo) accanto alla discarica ed in pieno Parco regionale dell'Inviolata. Per la sentenza ci sono da attendere, come di rito, da uno a sei mesi.
Ma Eco Italia '87 srl e la Regione Lazio non stanno con le mani in mano e cercano di difendere il loro pluridecennale sodalizio (due dirigenti regionali stanno sul banco degli imputati per “associazione a delinquere” con Cerroni...), presentando due ricorsi al Consiglio di Stato contro la decisione del TAR del Lazio del marzo scorso che aveva giudicato illegittima l'Ordinanza Smeriglio (vicepresidente della Regione Lazio) dell'agosto 2013 e la “variante non sostanziale” regionale del maggio passato, che avevano permesso di abbancare ancora decine di migliaia di tonnellata di rifiuti “tal quale” sul sesto invaso della discarica dell'Inviolata.
Dunque, sono chiamati in causa dal presidente Zingaretti quei cittadini che hanno deciso di difendere, attraverso le associazioni, il proprio territorio ed i propri diritti da troppo tempo disattesi. Al loro “fianco” (ma solo formalmente), il Comune di Guidonia Montecelio - che nel ricorso al TAR, proposto e vinto dalle associazioni, si era costituito in giudizio dalla loro parte - e il Comune di Fonte Nuova che, seppure con un suo ricorso autonomo, si è poi accodato a quello dei cittadini.
Anche sul fronte dell'impianto TMB, la società COLARI Ambiente Guidonia (Cerroni) si è mossa, interponendo ricorso al TAR contro l'Ordinanza della Soprintendenza al Paesaggio del Lazio che aveva fatto sospendere, sempre nel marzo scorso, i lavori di costruzione dell'impianto, a causa dell'assenza di parere paesaggistico, obbligatorio e vincolante ma – dall'ineffabile dirigenza regionale – non richiesto. Il TAR ha respinto la richiesta di sospendere gli effetti dell'Ordinanza di stop ai lavori del TMB, presentata da Cerroni, pochi giorni fa (http://www.aniene.net/blogs/ cra/), in quanto il provvedimento in questione ha terminato i sui effetti. Ovviamente le palesi illegittimità sollevate dalla Soprintendenza stessa rimangono in essere e non può essere diversamente.
In merito a questo ricorso vale la pena interrogarsi sul fatto singolare che ha visto COLARI Ambiente Gudonia non notificare tale atto al Comune diretto interessato, ossia Guidonia Montecelio e/o ad altri enti, come per esempio, la Regione Lazio.
Nel frattempo, il Tribunale di Tivoli ed il Tribunale di Roma stanno, da parte loro, continuando le indagini sulle autorizzazioni regionali “di favore” regalate al gestore della discarica dell'Inviolata e dell'impianto TMB.
La tempesta giudiziaria vede coinvolti nomi e fatti ormai ben noti alla cittadinanza del territorio e risalta il fatto che le uniche forze in grado di fronteggiare Cerroni, a suon di risultati, siano le associazioni e i comitati di cittadini sempre più competenti e affidabili. Ma confidare nel solo intervento dei tribunali è sicuramente limitativo per arrivare ad una celere e piena vittoria contro gli ecomostri e contro gli interessi privati che da anni sfruttano il nostro ambiente e minacciano la nostra salute.
Se non si sviluppano consapevolezza, informazione, determinazione verso i comuni obiettivi e lotta senza quartiere per raggiungerli, i danni al territorio si moltiplicheranno inesorabilmente.
Comitato per il Risanamento ambientale
di Guidonia Montecelio e Fonte Nuova
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