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NIENTE CONSIGLIO

Arresto sindaco, la maggioranza “in fuga” non si presenta in Consiglio. Pd e 5S: “Un’assenza vergognosa”

 
Riunione improvvisata dell'opposizione dopo il consiglio (foto Pic)

L'opposizione resta sola in Aula, la maggioranza non si presenta e fa saltare il consiglio comunale che avrebbe dovuto portare in sede pubblica il dibattito sulla bufera politica che investe Guidonia Montecelio. Il sindaco Eligio Rubeis ai domiciliari, l'inchiesta della magistratura, il centrodestra sceglie il silenzio: unico tra i banchi Stefano Sassano che non segue la linea del gruppo di Forza Italia. Pd e Cinque Stelle: “Assenza vergognosa”.
Non c'è neanche il segretario generale Rosa Mariani, l'appello – seduta accanto al Presidente Aldo Cerroni – come da regole lo fa la consigliera Patrizia Carusi. Il lato della coalizione di governo è una distesa di sedie vuote. Alle nove e qualche minuto c'è già il sipario: Forza Italia, Ncd, Fratelli d'Italia e la civica del sindaco non mettono piede al consiglio richiesto dai democratici dopo il frastuono della misura cautelare che ha colpito Rubeis accusato di corruzione e concussione. E' con una lettera protocollata il 6 agosto firmata dal capogruppo Michele Venturiello indirizzata al Presidente Cerroni e poi girata ai consiglieri, che l'avvocato spiega le ragioni: “Ritengo inopportuno che in questo momento si possa aprire una discussione tanto vaga quanto inutile sulla vicenda che costringe il sindaco alla detenzione domiciliare. Un dibattito sarebbe fuorviante. I fatti in corso di accertamento da parte della magistratura sono ancora tutti da chiarire”. Tra diritti inviolabili e “senso di responsabilità” in un clima più surreale che mai, nell'attesa spasmodica del Tribunale del Riesame (deciderà sui domiciliari del sindaco) che sembra slittato al 3 settembre, il centrodestra frastornato dallo scandalo si barrica impedendo alla città di capire quali siano le prospettive. Si aspetta, con l'obiettivo a fine mese di approvare il Bilancio. L'approccio del governo però non convince Sassano, “la mail del capogruppo non mi è pervenuta, credo comunque sarebbe stato più opportuno andare in consiglio comunale ed esprimere in quella sede il proprio pensiero, è una scelta altrimenti che può essere male interpretata come una fuga. Dal mio punto di vista quindi ho ritenuto giusto, doveroso e soprattutto coerente essere in consiglio”. E dalle minoranze tamburi di guerra, “un'assenza vergognosa – dice il capogruppo del Pd Emanuele Di Silvio – la lettera di Venturiello ci è stata inviata questa mattina alle otto ma qui c'è un problema di fondo, non ci dicono che succede. Noi siamo per lo scioglimento anticipato, abbiamo già nove firme”. Domenico De Vincenzi ribadisce, “il sindaco si dimetta subito, la città è nella paralisi, la maggioranza è fuggita ed è latitante di fronte a questioni così gravi”. Non è una sorpresa per la democrat Rita Salomone, “girava voce già da due giorni, avremmo voluto un confronto in consiglio, non è scappando o rinviando che si trova una soluzione. La presenza di Sassano invece ha un significato preciso, già da tempo il consigliere ha posizione critiche rispetto alla maggioranza. Noi del Pd c'eravamo tutti e non solo il gruppo ma anche il partito che è mobilitato nella città”. L'unica soluzione sono le elezioni per il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Sebastiano Cubeddu che dalla piazza commenta, “non si assumono la responsabilità della gravità del momento sia dal punto di vista politico che amministrativo, hanno disertato il consiglio ed è uno schiaffo agli interessi della cittadinanza. E' mancata anche la presenza del vicesindaco Andrea Di Palma che era in Comune ma non è venuto in Aula. Una condotta vergognosa. Ci sono troppe ombre e c'è bisogno di luce”.

fonte e autrice :  La Voce Gea Petrini

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