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L'ASSESSORE CASOLA SI DIMETTE

DI Gea Petrini
http://www.lavocedelnordestromano.it
 
Non ci sono più le condizioni per lavorare nell'interesse dei cittadini”. L'assessore Maria Cosola si è dimessa questa mattina, lo strappo definitivo con il governo Rubeis arriva dopo settimane di fermo amministrativo con il Comune congelato dalla crisi politica. Indicata dal sindaco il 15 luglio come delegata all'Urbanistica (e più), la Cosola ha pagato il prezzo della spaccatura nel gruppo che la sosteneva in quel settore. Andrea Mazza, Alberto Morelli e Antonio Tortora hanno rotto con il Presidente Marco Bertucci (e con Anna Maria Vallati) rivendicando l'assessorato. La crisi è diventata indomabile quando proprio Bertucci ha messo sulla scrivania del sindaco la richiesta di revoca delle deleghe a tutti. Così è avvenuto, sono restati in carica ma senza poteri sulle singole materie. Ora che la pace (tra diffusi malesseri) fa capolino dietro l'angolo, prendono forma le conseguenze. Le dimissioni di Maria Cosola - emanazione diretta di Bertucci - sono sì la prova plastica che la nomina della Giunta avverrà in settimana ma soprattutto che il patto tra il Presidente e la donna dell'Urbanistica è svanito nel nulla, andato in fumo. Le indiscrezioni lo ripetevano da giorni, Bertucci non la confermerà allo Sviluppo Economico creato per fornire una quarta poltrona a Forza Italia. Se i rapporti siano arrivati al punto di non ritorno non è dato sapere, l'ex delegata sull'argomento dice solo “no comment” e fa intendere come siano venute meno le ragioni di fondo della sua permanenza nell'esecutivo. La Cosola – ora davvero si può dire – non ha avuto giorni facili in quel piano del Palazzo. Criticata per l'approccio troppo determinato, in sintonia oscillante con un pezzo e l'altro dell'ex componente, l'assessore è stata protagonista di scontri titanici persino con il dirigente Umberto Ferrucci, reggente fino a quel momento indiscusso del corridoio dell'edilizia. Roba da far tremare le pareti. Dopo aver dato impulso al progetto nazionale mirato a fare di Guidonia una Smart City (su quest'ultima delega tolta ora all'Urbanistica c'è un clima da mille e una notte) e aver concluso l'iter di semplificazione, digitalizzazione, trasparenza nel suo settore, la Cosola adesso spiega: “Le motivazioni che mi hanno indotto a questa scelta consistono nell'evidente impossibilità di portare avanti il mio lavoro per i cittadini di Guidonia. Le condizioni di perdurata crisi, infatti, unite al conseguente appannamento all'interno del settore non mi consentivano di svolgere un lavoro serio, sistematico, continuo”. Si è trovata con un apparato ingessato dall'implosione politica delle dinamiche. “Da mesi la crisi ha avuto effetti devastanti, i progetti sui quali mi ero spesa sono stati interrotti, quindi non avendo più i mezzi per portare avanti il mio lavoro che è solo e soltanto per i cittadini non ho avuto altra scelta se non quella di lasciare. Dobbiamo fare e ancora fare per i cittadini e allora non vorrei dare di me un'immagine non corrispondente al vero. Io d'altronde non sono mai stata attaccata alle poltrone”. Non è un addio all'impegno politico, anzi: “La mia cultura cattolica oltre alla cultura politica maturata in Forza Italia mi hanno formato al lavoro tutto proteso al bene della società e al perseguimento delle finalità politiche costruite su un progetto. Il mio progetto da ora in poi sarà quello di continuare il mio lavoro nella società effettiva di Guidonia e farlo con iniziative, progetti, segnalazioni all'amministrazione che determina le scelte per la città”. Clima sempre più gelido in attesa del rimpasto

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