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Casale di Marco Simone

 Ripropongo questo articolo che mi sembra interessante:



Poggia i suoi avambracci quadrilateri su di un sedimento arcaico il casale di Marco Simone. Arrampica il suo sguardo su di un’alta torre centrale stretta nell’addizione dei corpi successivi e incurante di giacere forse sull’antica Ficulea:

“(…) è chiaro che Ficolea o Ficulea  fu a settentrione di Roma, nel suo suburbano, e che il territorio fu a contatto con quello di Fidene, Nomento e Corniculum, dicendoci riguardo a quest'ultima città Dionisio, che Ficulea era versò, o presso, o rivolta ai monti Corniculani”
(M. Fabi, Corografia autica e dei secoli di mezzo dell' Italia, 1856,81).

Tutta la collina su cui sorgono i casali di Marco Simone e Marco Simone vecchio avvolgeva la sua fortificazione su una terra di brame ancestrali, di terreni calcati da pachidermi primigeni, fossili di una natura millenaria e beffarda:

“Negli ultimi giorni del passato marzo, un nuovo deposito di ossa fossili è stato trovato nella campagna romana; e la domenica 31 del detto mese, molte me ne portarono gli stessi fratelli Cerqua (...).Le raccolsero alla tenuta di Marco Simone, tra le materie estratte nel1' aprire due nuovi pozzi da cuocere calce. Vi è l'Elephas, l' Hippopotamus major, il Dos primigenius, il Cervus elaphus, ed il Sus scropha: intorno al quale si deve notare, questa essere la prima volta che il medesimo apparisce presso noi congiunto ai grandi pachidermi. Di poca importanza sarebbe la presente scoperta, avuto riguardo alle sole ossa. Ornai tutti sanno che dopo il ritiro del pliocene, le nostre campagne furono abitate dai grandi pachidermi, che Brocchi aveva dichiarati esotici, per conciliarli con l'origine sottomarina.
(Lett. del sig. abate CARLO RUSCONI al sig. presidente, Atti della Accademia pontificia de' nuovi Lincei, 20-23, 1867, 187).

In verità su questo terreno della Palombarese, solido di testimonianze, vi sono rammentati due distinti edifici nel 1419 : il castrum S. Honesti cum castellania turri et rocca e il casalis qui vocatur turris Petri Saxi, che furono individuati il primo nel casale poi chiamato “di Marco Simone Vecchio” ( oggi quasi del tutto scomparso), il secondo nel casale “di Marco Simone” conosciuto poi anche come “Villa Cesia”

“Tenuta dell'Agro Romano posta fralle vie tiburtina e nomentana, circa 9 m. lungi da Roma, pertinente ora ai Borghese, la quale si compone di quattro distinte tenute, cioè di  s. Eusebio, Marco Simone, Caputo, e Pedica Croce (…).Ne' secoli bassi questa tenuta fu nota col nome di  castrum, o castellum s. Honcsti, e la contrada si disse Volagai, Bolagai, Bolagari (…)
(A, Nibby, Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de'dintorni di Roma, 1837, 2, 305).

Non è certo se si tratti di Simone Tebaldi, detto pure, perché medico, mastro Simone o piuttosto del figlio di Simone Tebaldi, Marco Simone, che morì nel 1525. Quel che importa tuttavia è che nel lascito testamentario che passa dagli Orsini, ai Tebaldi fino ai Cesi ( XVII sec.) l’edificio assunse pian piano le fattezze di un castello rurale di elegante e raffinata bellezza che oggi dopo il restauro orgogliosamente si mostra come casa di moda.

Fonte: http://www.provincia.roma.it/provinz/news/21637

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