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COMUNICATO STAMPA CRA SU TMB E INQUINAMENTO FALDA

COMUNICATO STAMPA
L'Amministrazione comunale guidoniana è incapace
di affrontare correttamente i problemi derivati
dal pericoloso inquinamento della falda all'Inviolata
e dalla costruzione dell'abusivo impianto TMB
Sono trascorsi tre anni e mezzo dalla denuncia pubblica – da parte di ARPA Lazio e, in
seguito, del Comune di Guidonia Montecelio – delle condizioni di grave inquinamento della falda
idrica sottostante la discarica dell'Inviolata ed il Piano di caratterizzazione e bonifica del sito naviga
tuttora in pessime acque...
Una lunga serie di incontri tra enti locali (Regione Lazio, Comune di Guidonia Montecelio,
Provincia di Roma, ASL, ARPA Lazio, Autorità di Bacino) ed il proprietario della discarica
dell'Inviolata (la Eco Italia '87 srl) non ha sortito l'effetto desiderato. Alle sempre più stringenti
prescrizioni da parte dell'Agenzia regionale per la Protezione dell'Ambiente, la società 'cerroniana'
ha contrapposto uno sfrontato diniego a prendersi carico di una “messa in sicurezza” dell'area che
già da tempo doveva essere attuata, come previsto dalla legge ed in spregio al principio comunitario
“chi inquina paga”.
Adducendo pretestuose giustificazioni (“è troppo costoso emungere le acque inquinate dai
piezometri e portarle, al ritmo di 30 camion al giorno, a depurare a molti chilometri di distanza”,
oppure “per posizionare nuovi piezometri nell'area circostante, dobbiamo entrare nei terreni
circostanti e non ci fanno accedere...”), la Eco Italia '87 ha interposto ricorso al TAR del Lazio
contro le decisioni prese dalla Conferenza dei Servizi sulla falda inquinata e messe a verbale nello
scorso settembre 2014.
L'Amministrazione comunale dimentica di essere preposta alla tutela della salute pubblica e
dell'igiene ambientale, non prende posizione in merito ma “rispetta” il punto di vista del privato
colpevole dell'inquinamento, non riconvoca la Conferenza dei Servizi, assumendo un atteggiamento
a dir poco ambiguo se non irresponsabile.
Dello stesso tenore (ma forse in modo ancor più grave, visti i risvolti giudiziari del contesto)
è il comportamento dell'Amministrazione guidoniana nell'“affare-TMB”, il colossale business che il
solito Cerroni sta cercando di guidare in porto con il beneplacito del sindaco Rubeis. E' risaputo che
l'autorizzazione regionale all'impianto è viziata da illegittimità in materia paesaggistica, che la
colossale struttura è posizionata accanto agli invasi (ormai chiusi, ma senza isolamento dal terreno
sottostante) della discarica, che insiste sulla stessa falda inquinata, che si trova al centro del Parco
regionale dell'Inviolata.
E pensare che già ad aprile 2012, l'ARPA Lazio aveva avvisato tutti gli Enti coinvolti che
costruire l'impianto TMB sopra una falda inquinata era operazione da evitare assolutamente. In
giugno dello stesso anno, il Consiglio comunale di Guidonia Montecelio aveva anche votato,
all'unanimità dei presenti, un odg che così recitava: “la costruzione dell'Impianto Tmb in località
Inviolata sia subordinata alla completa bonifica di tutte le eventuali aree interessate
dall'inquinamento”. Ma da allora è passato molto tempo, molta acqua sotto i ponti e molti interessi
economici negli uffici 'giusti'...
Tutto ciò non ha infatti fermato né l'“interessato” Cerroni, né l'irresponsabile sindaco. A
bloccarli può provvedere solo l'Autorità giudiziaria, attivata dalle associazioni locali e dai
cittadini più sensibili. Confidiamo nel riconoscimento da parte del Tribunale dell'abuso
edilizio compiuto da chi ha edificato l'impianto TMB con il parere positivo della Regione
Lazio e del Comune di Guidonia Montecelio.
Quest'Amministrazione ed il Consiglio comunale di Guidonia Montecelio evidentemente
dormono sonni tranquilli pur conoscendo la situazione pericolosissima di un territorio inquinato e di
una direzione di falda che va a contaminare ogni giorno altri siti, altri territori, altre comunità. Forse
li sveglierà – e speriamo presto – l'iniziativa giudiziaria o, ancor meglio, la rabbia dei cittadini?
CRA di Guidonia Montecelio e di Fonte Nuova

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