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Con i soldi dell'Europa un nuovo polo industriale da 155 ettari

Centocinquantacinque ettari di territorio compresi tra il Car, il fiume Aniene e la Tiburtina per ospitare un nuovo polo industriale di Guidonia Montecelio.
Il progetto è al vaglio della Unione Europea dalla quale L'amministrazione Rubeis punta ad ottenere i finanziamenti necessari per realizzare il polo in "area produttiva ecologicamente attrezzata" attraverso i fondi Por Fest 2014-2020 disponibili sui bilanci della Comunità europea.
 
Infrastrutture: il progetto apre ad un nuovo nodo ferroviario accanto al polo industriale
Il nuovo insediamento produttivo, progettato a cavallo tra la zona di Santa Sinforosa e la riserva delle Tavernucole, è “fortemente legato al sistema delle infrastrutture - spiega la proposta progettuale - , presente o in fase di realizzazione, che nel corso dell’ultimo decennio ha avuto un forte potenziamento, grazie soprattutto all’amministrazione locale, con l’apertura e la conclusione di opere quali le barriere autostradali in località Roma Settecamini per il nord-est romano sull’asse autostradale A24, e di Guidonia Montecelio sull’autostrada A1; il raddoppio della carreggiata della Ss5 Tiburtina Valeria e la creazione dello snodo di Ponte Lucano con esito alla barriera autostradale di Tivoli, nonché della Tiburtina-bis, in corso di realizzazione, ed il raddoppio dell’asse ferroviario Roma Lunghezza-Guidonia Montecelio che verrà ultimato entro il 2018”.
Il legame con le infrastrutture in particolare, si legge ancora, “è uno dei requisiti essenziali previsti nel bando per la realizzazione di un nuovo insediamento produttivo o artigianale”, ragione per la quale nel progetto si arriva ad ipotizzare la creazione di un ramo ferroviario con nodo di interscambio interno al Polo stesso.
Altro requisito è la coerenza delle proposte con gli obiettivi tematici del bando: ricerca e innovazione; competitività dei sistemi produttivi; energia sostenibile e qualità della vita; clima e rischi ambientali; tutela ambiente e valorizzazione risorse culturali; mobilità sostenibile di persone e merci, al fine di promuovere interventi di sviluppo territoriale a sostegno della crescita economica ed occupazionale dei territori. Il nuovo ecopolo guidoniano “punta - spiega ancora la proposta - a rientrare all’interno dell’Obiettivo tematico 3 del Por Fesr 2014-2020 relativamente alla creazione di Aree produttive economicamente Attrezzate”.

 
 
Numeri: 320 milioni di investimenti e 840 posti di lavoro
"I benefici attesi - spiegano dal Comune di Guidonia - sono di 320 milioni di euro di investimenti a regime, 840 addetti con forme di occupazione diretta, in gran parte del settore del monitoraggio tecnologico e del trasporto a cui si potrebbero aggiungere più di 3000 unità lavorative nei settori dell’indotto, in particolare nell’ambito della distribuzione fisica. Questi i numeri presuntivi degli investimenti e dei valori d’occupazione ad intervento realizzato".

Ecco chi sono i partner del Comune
Nessun tipo di finanziamento o cofinanziamento è previsto da parte dell’amministrazione proponente, il comune di Guidonia Montecelio, ma un partenariato pubblico-privato tra i proprietari delle zone oggetto d’intervento (in modo proporzionale alla quota dell’area posseduta rispetto al totale dell’estensione dell’intervento) e le istituzioni coinvolte.
Si tratta del Pio Istituto Santo Spirito che occupa quasi la metà dei terreni interessati dal progetto (esattamente il 48,86%), Nuova Guidonia srl (36,67%), Del Fante Davide (6,60%), Santarelli Costruzion spa (3,29%), Ansini Carla (2,20%), Del Fante Fabio Massimo (2,19%), Del Fante Pier Davide (2,19%).

Recupero complesso Santa Sinforosa, orti sociali e opere pubbliche
A regolare i rapporti tra i partner sarà un protocollo d’intesa che - spiegano dal Comune di Guidonia - "definirà gli impegni di ciascun soggetto in relazione agli obiettivi, ai contenuti e alle operazioni della proposta di progetto integrato”.
Gli interventi a beneficio della città: Il recupero del complesso paleocristiano di Santa Sinforosa e la realizzazione degli orti socialilungo la fascia di rispetto del fiume Aniene. Realizzazione di opere di interesse pubblico da parte dei partner privati a titolo compensativo. Il restauro del complesso paleocristiano di Santa Sinforosa, vicino all’intervento progettato, e di altre emergenze storico-archeologiche presenti sul sito, ne è solo un esempio.
"La sistemazione e la dotazione di attrezzature per la fruizione dei due corridoi verdi vincolati dal Piano Territoriale Provinciale Generale a parchi di valenza urbana, la creazione di orti sociali da destinare alla cittadinanza, nonché la realizzazione del canile municipale, senza esborso di risorse finanziare" da parte dell’amministrazione, né la necessità di procedere ad espropri per le zone interessate.
 

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