OSSERVAZIONI/MEMORIA
A
CURA DELLE ASSOCIAZIONI PARTECIPANTI ALLA CONFERENZA DEI SERVIZI INDETTA DAL
COMUNE DI GUIDONIA MONTECELIO,
A
SEGUITO DELLA CONCLUSIONE DELLE INDAGINI INERENTI IL PIANO DI CARATTERIZZAZIONE
SITO DISCARICA DELL'INVIOLATA, APPROVATO CON DCC N° 69 DEL 17/09/2012
Osservazione n° 1 (Ferro e Manganese, prodotti tipici
della discarica)
In primo luogo si intende qui dare
un contributo a chiarire definitivamente il problema dei superamenti dei valori
riscontati, ormai da molti anni, nelle acque sottostanti la discarica
dell’Inviolata di Guidonia, dei due metalli pesanti - ovverosia il FERRO
ed il MANGANESE - con concentrazioni di soglia contaminazione (CSC) ben
oltre i limiti di legge e dei valori di fondo, a dir poco allarmanti.
E’ infatti confermato da centinaia
di studi specifici ed evidenze sperimentali, nonché certificazioni di
laboratori di controllo pubblici, che i valori del Ferro e del Manganese
risultino essere il segno distintivo dell’eventuale inquinamento nelle acque
sottostanti le discariche per rifiuti.
Infatti, alcuni controlli analitici
dell’ARPA Lazio (prot. 0050653 del 9 luglio 2010), diffusi da fonti di stampa
(Corriere.it) e associazioni (Legambiente etc.), individuavano, per esempio,
nelle acque soggiacenti la discarica di Malagrotta la presenza fuori limite,
tra l’altro, dei parametri Arsenico, Ferro, Manganese, Nichel
e Benzene. I dati sono stati confermati nel 2011 dall’Ispra (Istituto
superiore per la protezione e la ricerca ambientale).
Uno studio recentissimo del Politecnico
di Torino, a firma dei professori Giuseppe Genon, Mariachiara Zanetti e
Rajandrea Sethi, depositato il 20 gennaio c.m. al Consiglio di Stato, sulle
possibili origini della contaminazione delle acque sottostanti la discarica di
Malagrotta, è al riguardo illuminante e giova riportarne uno stralcio
significativo:
«…Appare evidente che i parametri di inquinamento riscontrati sono
ragionevolmente attribuibili a percolato,
tenendo conto che l’introduzione nella falda di materiale organico riducente…...induce
nella falda stessa un fenomeno degradativo di tipo inevitabilmente anossico,
capace di provocare riduzione degli elementi ossidati presenti nel terreno (ferro e manganese soprattutto) e
conseguente loro lisciviazione».
Dunque, oltre all’apporto dei
metalli pesanti estratti direttamente dai rifiuti depositati in discarica, il
percolato stesso, grazie alle sue caratteristiche di forte aggressività
riducente, è in grado di solubilizzare ulteriori forti quantità direttamente
dagli strati di terreno tra l’invaso e le falde acquifere in cui si annidano
tra l’altro gli ossidi insolubili di Ferro e Manganese.
Un altro passaggio del loro studio
certifica la natura disomogenea e discontinua delle contaminazioni e
soprattutto il fatto che il Manganese, al pari del Ferro, è
considerato un parametro indicatore
d’inquinamento:
«Vengono riscontrate concentrazioni di metalli anche molto elevate e disomogenee nei vari punti di
indagine anche molto vicini tra loro”…….“Analoghi
esempi si riscontrano per altri parametri indicatori di inquinamento. (manganese, azoto ammoniacale)».
Lo studio inoltre spiega che nei
punti a valle della discarica «si riscontrano o direttamente parametri di
inquinamento presenti nel percolato (come il N-butilbenzenensulfonammide) o
parametri che appaiono derivare da fenomeni biologici anossici e processi di
lisciviazione». Il N-butilbenzenensulfonammide è considerato il «marker» della contaminazione da
discarica di rifiuti solidi urbani.
Orbene, alla luce di quanto appreso
dall’ultimo studio di cui sopra, per la discarica dell’Inviolata la situazione
è pressoché analoga.
Infatti, vogliamo mettere in
evidenza una relazione tecnica dell’ARPA Lazio sulla discarica dell’Inviolata
(prot. 0035580 del 28/04/11), in cui si sono manifestate, oltre che una
presenza ben oltre i limiti ammessi dei paramentri Ferro e Manganese
(nell’ordine di 12.000/15.000 fino a 20.000 ug/l per il Ferro e 10.500/ 13.100/
13.760 ug/l per il Manganese) come si era già avuto modo di riscontrare fin
dal 2003, anche quella del famigerato N-butilbenzenensulfonammide “una molecola indicata in letteratura come
plastificante liquido usato nella formulazione di svariati prodotti di sintesi
chimica Tale molecola è stata riscontrata in
tutti i piezomenti di controllo (PMeC) della discarica” (nell’ordine di
265/560/1023 fino a 1584 ug/l): “alcuni
studi reperibili in rete la indicano come
neurotossica e la mettano in relazione con possibili dinamiche di
inquinamento nelle acque sotterranee associate
al percolato rilasciato da discariche di rifiuti.”
E ancora, nella relazione suddetta :
“Il
parametro Azoto Ammoniacale,
indicatore della possibile presenza di inquinamento organico nelle acque
sotterranee …omiss.. risulta
significatamene presente (concentrazione superiore a 1mg/l valore di concentrazione
che può essere preso a riferimento nelle acque sotterranee) in diversi
piezometri presenti nel sito”.
Comunque, benché questi due
parametri appena citati (N-butilbenzenensulfonammide e Azoto Ammoniacale) non
siano normati dalle leggi di riferimento, è tuttavia chiaro il segnale della
presenza di percolato che, come specificato dai professori del Politecnico di
Torino, attesta in modo incontrovertibile la contaminazione della falda
sotterranea da parte della discarica.
Oggi, la situazione è pressoché
rimasta invariata e ciò viene dimostrato dalla conclusione delle indagini sul
Piano di caratterizzazione, in cui si rileva ancora la presenza dei metalli
'incriminati' di cui sopra (Ferro e soprattutto
Manganese) ed altri ancora, nonché di sostanze organiche (come per il
1,2-Dicloropropano μg/l uno degli idrocarburi clorurati cancerogeni; 1,4-Diclorobenzene; Tribromometano; Esaclorobenzene):
tutto ciò come già riscontrato negli anni precedenti e quindi non più riconducibile ad episodi sporadici.
Ciò assodato, si vuole concludere la presente
Osservazione ricordando che ipotesi approssimative, non fondate su studi
qualificati e per le quali detta contaminazione non è riconducibile alla
discarica o che magari si tratta solo – ripetiamo - di episodi sporadici (come
affermato più volte dai rappresentati della società Eco Italia '87), oggi sono
divenute oggettivamente sempre più non corrispondenti alla realtà dei fatti,
per i motivi di cui allo studio del Politecnico di Torino ed alla conclusione
delle indagini di caratterizzazione.
Osservazione n° 2 (Valori di fondo naturali)
Per quanto riguarda i composti
inorganici, soprattutto i metalli pesanti Ferro e Manganese, i
superamenti dei limiti legali sono elevatissimi e ripetuti in molti dei
piezometri esaminati come l’agenzia ha riassunto nelle tabelle citate. E ciò è
chiara evidenza di contaminazioni estese e ricorrenti delle falde sottostanti.
Il fatto è tanto più grave alla
luce dell’accertamento dei valori del fondo naturale (caratterizzazione) di
questi ed altri composti inorganici nelle acque sotterranee, effettuato dal
CNR-IRSA e dall’ENEA e le cui risultanze sono state acquisite nel 2011.
Ciò perché i dati analitici
mostrano che in molti casi e per alcuni metalli - Cromo, Ferro, Nichel e Piombo in particolare - i
valori del fondo naturale sono nettamente inferiori ai limiti legali.
Per essere chiari, se dalle analisi
emerge che un metallo supera il valore naturale ma non supera il limite legale,
non si potrà dire che non è accaduto nulla, ma dobbiamo doverosamente
concludere che quello è un chiaro segnale di contaminazione e lo sarà tanto più
quanto più diffuso e ricorrente sarà l’evento.
Facciamo qualche esempio per
chiarire. Nichel (limite 20mg/L, valore naturale 4,38mg/L): mentre
ad aprile 2013 un solo pozzo, NP13 superava la CSC con 30mg/L, il valore naturale era superato
in 15 casi su 18. Tale risultato pone il problema per cui, a fronte di un
superamento illegale, liquidabile magari come sporadico, viceversa le acque
mostrano segnali precisi e imponenti che la discarica sta contaminando le falde
“per legge”.
In ciò consiste appunto
l’importanza dell’accertamento dei valori naturali di fondo.
Altro esempio. Piombo
(limite 10 mg/L, valore naturale 1.16 mg/L): ad aprile 2013 erano superiori al
limite i piezometri NP12, NP13, NP17, mentre il valore naturale era superato
anche in NP7, NP8. A settembre 2013 nessun pozzo superava la CSC, mentre il
valore naturale era superato in 4 pozzi
(da 3 a 7 mcg/L).
Osservazione n° 3 (Flussi idrici di falda)
Con questa osservazione si vuole
mette in evidenza la situazione geomorfologia della discarica rispetto ai
centri abitati, che non sono affatto scarsamente popolati come piu volte è
stato affermato dal SIA proponente la coltivazione di nuovi invasi e l'impianto
TMB nell’ambito della Valutazione Impatto Ambientale.
Infatti, il centro abitato di Santa
Lucia (Fonte Nuova) è posizionato a valle idrografica rispetto al sito di
discarica e di TMB e dalle analisi
condotte sia nel Piano di caratterizzazione elaborato a pag. 57 (che si allega)
che dalla ricostruzione delle freatimetrie (che ugualmente si allegano)
eseguite dall’ARPA Lazio nell’ultima campagna di indagine della
caratterizzazione (settembre 2013), si rileva che la maggiore direttrice di
flusso della falda sottostante la discarica si dirige verso tale centro
abitato, con una popolazione insistente di circa 10.000 persone. La posizione
geomorfologia del centro abitato, a valle idrografica del bacino imbrifero, di
cui la discarica si trova a monte, è possibile riscontrarla nella foto allegata
alla presente Osservazione.
Questa posizione dell’abitato porta
come conseguenza l’estremo rischio a cui è sottoposta la popolazione di Santa
Lucia, considerando altresì che i valori delle concentrazioni più elevante ed
inquinanti vengono riscontrati proprio a valle dei deflussi idrografici della
discarica, come d'altronde evidenziato nella relazione finale dell’ARPA Lazio
sulla caratterizzazione. Pertanto, dalla
fattispecie suesposta, riteniamo che il rischio nei confronti della salute
umana sia già da tempo una reale minaccia ed un pericolo che non si è piu
disposti a tollerare. Un territorio cosi compromesso induce a non proseguire
più nessuna attività di trattamento rifiuti, tenendo conto della compromissione
ambientale avvenuta lungo quasi 30 anni di attività di discarica.
Tale situazione di pericolo riguarda - seppure con diversa posizione
geomorfologica - anche l’abitato di Marco Simone di Guidonia (15.000 abitanti
circa), dovuta sempre al fatto della posizione soggiacente alla direzione di
flusso della falda proveniente dall'area della discarica.
Osservazione
n° 4 (leggitimità paesaggistica)
In questa Osservazione,
seppure non inerente direttamente all’ambito della presente Conferenza dei
servizi, preme tuttavia porre all’evidenza degli Enti presenti la dubbia
legittimità paesaggistica dell’intero insediamento di discarica, ivi compreso
l'impianto TMB in costruzione. Con atti ufficiali della Soprintendenza dei Beni
architettonici e paesaggistici del Lazio, si invitano gli Enti (Comune di Guidonia Montecelio e Regione Lazio)
preposti alla subdelega paesaggistica, alla sospensione immediata dei lavori
sia del TMB che del sesto invaso di discarica, in quanto privi del parere
vincolante del Soprintendente ai Beni paesaggistici, e che quindi
risulterebbero viziati da palese e conclamata illegittimità.
Osservazione
n° 5 (Commistione tra società)
Anche se la presente Osservazione appare non direttamente
legata al Piano di caratterizzazione del sito di discarica, le Associazioni
sottoscritte propongono alcune riflessioni sulla gestione dei lavori di
realizzazione dell'impianto TMB. Si
osserva infatti che appare quanto meno inquietante la commistione –
particolarmente intricata dal punto di vista amministrativo – tra le diverse
società collegate a detti lavori, tra cui la Eco Italia '87 srl, gestore della
discarica dell'Inviolata.
Infatti,
con lettera intestata CO.LA.RI. (prot. n. 159 del 4 giugno 2013, firmata
dall'ing. Rando per Eco Italia '87 srl e dall'avv.to Cerroni per CO.LA.RI.
Consorzio Laziale Rifiuti ed inviata alla Direzione
Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti, Area Ciclo integrato dei
rifiuti, dott.ssa Maria Grazia Pompa e, p.c., all'Assessore Michele Civita), i
firmatari affermano che “terreno e impianti di CO.LA.RI. sono
trasferiti alla COLARI AMBIENTE GUIDONIA srl per meglio soddisfare le
condizioni di realizzazione e di gestione del complesso discarica-impianto”
... “con l'obiettivo ultimo di assicurare con Eco Italia '87 srl lo smaltimento
dei rifiuti del bacino senza soluzione di continuità”.
D'altra parte, con
nota n. 550 del 18 settembre 2013, Eco Italia '87 srl comunica all'ARPA Lazio
ed al Comune di Guidonia Montecelio “la necessità di spostare i piezometri
Np4 ed Np5 poiché ricadenti nelle aree interessate dal costruendo impianto TMB”.
Ed ancora, con nota
n. 603 dell'11 ottobre 2013, sempre Eco Italia '87 srl comunica ad ARPA Lazio e
Comune di Guidonia Montecelio l'avvenuta distruzione del piezometro Np5.
Ciò premesso, ci
si chiede: se COLARI AMBIENTE GUIDONIA srl è il “ramo d'azienda” nato da COLARI
per realizzare e poi gestire il “complesso discarica-impianto”, perché i lavori
di costruzione dell'impianto TMB li sta realizzando Eco Italia '87 srl, che
dovrebbe unicamente curare lo smaltimento dei rifiuti?
Inoltre, poiché
l'autorizzazione per la realizzazione dell'impianto TMB è intestata alla
società COLARI, siamo di fronte ad un “sub-appalto” legittimo? Quali sono le
reali titolarità, le competenze ed i ruoli giocati nella costruzione dell'impianto
TMB, dell'impianto di compostaggio e della nuova discarica a servizio del TMB
dalle tre società coinvolte?
Infine, visto
che alcuni piezometri (Np4 ed Np5), ubicati in area TMB (proprietà COLARI),
risultano particolarmente inquinati al termine del monitoraggio effettuato da
ARPA Lazio, appare quanto meno decisivo chiarire responsabilità passate,
presenti e future in merito alla contaminazione di
falda rispetto ai «giochi di ruolo» delle società coinvolte.
Osservazione n° 6 (”inferiore” e ”superiore”)
In merito alla
Determinazione regionale n. B2118 del 21 marzo 2011, oggetto di prolungata
discussione all'interno della prima Conferenza dei servizi (1 dicembre 2011),
convocata dal Comune di Guidonia Montecelio ed inerente il Piano di
caratterizzazione, emerse la non chiara definizione della parola “inferiore”
al posto di ”superiore”. Dopo più di due anni prendiamo atto, che la
posizione definitiva assunta dall’Autorità competente, ovvero la Regione Lazio,
risulta essere quella riportata nella Determinazione n. B2118 di cui sopra.
Infatti su tale
dubbio interpretativo anche il Sindaco di Guidonia, in sede di Conferenza,
chiese di fare chiarezza e che venisse risolto tale problema.
Su tale dubbio
anche le associazioni locali, legittimate ad intervenire alla stessa Conferenza
dei servizi, presentarono un’osservazione affinché si facesse chiarezza sulla
questione, senza mai aver ricevuto risposta, né risultano modifiche posteriori
della Determina in questione.
Non a caso, con la
relazione dell’ARPA Lazio (prot. n. 0099008 del 16 dicembre 2013) che conclude
le indagine sulla caratterizzazione, a pag. 3 si richiama proprio la frase con
cui si stabilisce la giusta interpretazione e si sancisce definitivamente la
piena efficacia della Determina regionale, assumendo la parola ”inferiore” come
legittima, applicandola a tutte le indagini del Piano di caratterizzazione,
cosi come sarà anche per i futuri monitoraggi sulle acque e sui suoli.
Osservazione n° 7 (Piezometro distrutto)
Dalla relazione
sulla presentazione dei risultati dei monitoraggi eseguiti da ARPA Lazio (prot.
n. 0099008 del 16 dicembre 2013) si evince la richiesta della società Eco
Italia '87 di spostare i piezometri Np4 e Np5 poiché ricadenti nell'area
interessata dal costruendo impianto TMB e successivamente l’avvenuta
distruzione del piezometro Np5 con nota prot. n. 603 dell'11 ottobre 2013. A fronte di ciò, oggi chiediamo se tale ”pozzo
spia” sia stato ripristinato o se sia stato ricollocato in altro punto.
Osservazione n° 8 (Nuovi dati analitici)
Sempre a riguardo della medesima presentazione dei risultati succitata,
l’ARPA Lazo fa sapere che intende eseguire ulteriori campionamenti per avere
una valutazione più ampia dello stato qualitativo del sito e, di conseguenza,
dichiara di voler procedere nei giorni 10 e 11 dicembre al campionamento sui
piezometri inerenti il Piano di monitoraggio e controllo previsto
nell’autorizzazione vigente. Chiediamo se, ad oggi,
tali attività analitiche risultino disponibili per la consultazione e quali
evidenze ulteriori pongano all'attenzione.
Osservazione n° 9 (Lotto ”A” e lotto ”B”)
Un'ultima questione
si desidera porre all'attenzione degli Enti partecipanti alla presente
Conferenza dei servizi ed è attinente all’invaso, il sesto, attualmente in
coltivazione grazie all'Ordinanza del Vice presidente della Regione Lazio
dell'agosto scorso, con cui si prorogava l'abbancamento di rifiuti sul medesimo
invaso, con altri 75.000 m3 di “tal quale”. Il progetto di tale invaso è stato modificato in due lotti, ”A” e ”B”,
prima della messa in esercizio, a causa dell'avvenuta segnalazione della
presenza di reperti archeologici di particolare rilevanza, tutt’ora oggetto di
scavo. Ebbene, risulta che il lotto “B” non sia stato autorizzato da nessuna
Determina regionale a differenza del lotto “A” dello stesso invaso di
discarica. Come mai per il lotto “A” fu redatta una Determinazione
dirigenziale - tra l’altro pubblicata sul BURL solo dopo 6 mesi e su richiesta
delle associazioni locali - mentre invece per il lotto “B” non fu fatta nessuna
Determina, impedendo in tal modo di esercitare il diritto eventuale a ricorso
in sede amministrativa?
Su tale questione anche l’Arpa Lazio con nota del 28/04/2011 prot. 0035580 affermava: …”omiss La regione Lazio con determinazione Regionale
n.B6825 del 30/12/2010 ha autorizzato la messa in esercizio del “lotto A”. Lo
scrivente servizio non è a conoscenza di eventuali ulteriori
determinazioni Regionali di
autorizzazione alla messa in esercizio del “lotto B”, agli atti sono
presenti esclusivamente delle comunicazioni della società Ecoitalia 87 srl che
avvisano dell’avvio dei conferimenti dei rifiuti presso i due lotti del nuovo
invaso”.
Guidonia, 28 gennaio 2014
Associazione «Amici dell’Inviolata» onlus
Umberto Calamita
Comitato Cittadini Marco Simone-Setteville
Nord sfl
Romina Polverini
Comitato Popolare Nord-Est Lazio
Donatella Ibba
Unione Sindacale di Base Regione Lazio
G. Greggi
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